Mitigazione del rischio di frana presso il versante a monte dell’abitato di Ricciol (Rigolalto – UD)
Comune di Rigolato
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Indagine geofisica in parete: sismica a riflessione, tomografia sismica a rifrazione, georadar
La Regione Friuli Venezia Giulia ha finanziato un intervento di riduzione del rischio idrogeologico in una frazione del comune di Rigolato, in provincia di Udine (Friuli Venezia Giulia). La preoccupazione degli abitanti era alta a causa di un torrione sopra le abitazioni che aveva mostrato segni di instabilità. Gli enti locali erano preoccupati per la complessità dei lavori e l’eventuale isolamento di alcune abitazioni, data l’assenza di vie alternative.
Per supportare il processo decisionale, è stato commissionato uno studio dettagliato. Abbiamo condotto un rilievo lidar con drone, da cui abbiamo ricavato un modello digitale del terreno, superando i limiti della fotogrammetria tradizionale e permettendo di mappare le fratture principali.
Successivamente, abbiamo effettuato un rilievo geomeccanico in parete, installando una linea vita e ancoraggi per consentire l’accesso in sicurezza ed eseguire le calate su fune da parte di personale specializzato. Questo rilievo, in combinazione con le informazioni ottenute dal drone, ha permesso di definire l’assetto geomeccanico dell’ammasso, individuare le fratture più critiche ai fini dello svincolo di cunei rocciosi, e caratterizzarle. In relazione alle dimensioni del torrione, permaneva però l’incertezza legata all’impossibilità di caratterizzare i giunti all’interno dell’ammasso roccioso.
Per ottenere dati più approfonditi, abbiamo eseguito indagini geofisiche non invasive. Con i profili georadar, abbiamo analizzato i primi 4 metri di profondità per identificare le aree di maggiore instabilità. I profili sismici a riflessione, ad altissima risoluzione, hanno tracciato fino a 30 metri di profondità l’andamento delle fratture critiche per la stabilità globale del versante, caratterizzandone spaziatura, persistenza, apertura ed ondulazione.
Queste indagini hanno permesso di mettere in luce, che, inaspettatamente, le instabilità alla base e alla sommità del versante non erano correlate tra loro come si sarebbe potuto immaginare, ma erano caratterizzate da un diverso assetto strutturale, ovvero da giunti orientati in modo differente: ricostruendo chirurgicamente il loro orientamento nello spazio è stato possibile appurare che il torrione era costituito in realtà da più volumi instabili, indipendenti tra loro. I volumi potenzialmente instabili erano quindi più contenuti rispetto a quanto tutti immaginavano.
Grazie a queste informazioni dettagliate, è stato possibile individuare un intervento di consolidamento efficace, con costi contenuti e minimi disagi per la comunità, senza necessità di chiusura stradale.
Ciò non sarebbe stato possibile senza un rilievo 3D di precisione con laser-scanner da drone e indagini indirette in parete, che hanno permesso di ricostruire l’andamento delle fratture in profondità.
Le indagini sismiche a riflessione ad alta risoluzione sono una tecnica geofisica utilizzata per ottenere immagini dettagliate della struttura geologica del sottosuolo. Questa metodologia sfrutta la propagazione delle onde sismiche generate artificialmente, che vengono riflesse dalle diverse interfacce geologiche (strati, faglie, contatti litologici) a causa dei contrasti di impedenza acustica tra i materiali.
Le indagini sismiche in rocce dure presentano alcune sfide:
Per migliorare i risultati in contesti rocciosi complessi, si utilizzano:
IGS srl ha messo a punto specifiche tecniche di investigazione in roccia, applicando metodologie utilizzate in ricerche minerarie e progetti di grand infrastrutture alle problematiche quotidiane.